barezzi festival 2019

Quando Verdi era un giovane musicista come Apparat: Barezzi Festival

Questo week end a Parma si tiene un festival che omaggia una figura quanto mai fondamentale per la musica; lo fa prendendo il nome del suo mecenate e rendendo la sua figura quanto mai attuale. In un connubio tra classico e contemporaneo troviamo Barezzi Festival, giunto alla tredicesima edizione e in svolgimento il 15, 16 e 17 novembre.

Per farci raccontare un evento così peculiare l’ideale era parlare con il direttore artistico, Giovanni Spataro, artista calato nei panni dell’erede di Barezzi. Questa figura ci ha notevolmente incuriositi perchè è proprio lui, mercante nella vita, ma mecenate nell’animo, che ci ha permesso di conoscere Giuseppe Verdi, investendo nella sua formazione musicale. Un talent scout all’antica insomma, che è però una figura moderna come lo è stato il grande artista che da lui ha preso il volo. Per omaggiarlo è nato appunto, tredici anni fa, Barezzi Festival.

L’evento è nato come un contest partorito dalla mente di Spataro, che ha visto nelle mura del Teatro Regio di Parma un luogo di molteplici anime. Dopo un primo anno di “rodaggio” il Barezzi Festival è stato subito sposato da grandi nomi, uno tra tutti Franco Battiato, ma anche Paolo Conte, Herbie Hancock, Wim Mertens, Rufus Wainwright, Stefano Bollani, Calexico, Nils Frahm, Brad Mehldau, Gary Lucas e tanti altri. Barezzi Festival è diventato un luogo anticonformista, di incontro e confronto dove la storia e la quotidianità si incontrano mostrando la continuità e la compatibilità di questi mondi.

Da anni di casa al Teatro Regio di Parma è stato definitivamente adottato ed oggi rivive per la tredicesima edizione consecutiva. Il programma si snoda in tre giorni di concerti e showcase, il 15, 16 e 17 novembre. Gli spazi saranno Teatro Regio di Parma, Sala Ipogea, Auditorium Paganini dove si esibiranno artisti di diversa estrazione musicale.

Venerdì 15 novembre alle 20.30 aprirà Echo & The Bunnymen, il rock britannico che ha portato al Rinascimento di Liverpool negli anni Ottanta su onde post-punk e pop psichedelico di grande suggestione. Ad aprire il live Fil Bo, 26enne capitolino cresciuto tra Dublino e Berlino. Nel pomeriggio, alle 13 e alle 16 sono fissati gli appuntamenti al Tanqueray Bar, dive vi attenderanno Renzo Rubino e Dente. Alle 18.30 sul palco del Ridotto ci sarà Vasco Brondi, che dopo Le Luci della centrale elettrica, porta al Barezzi uno spettacolo inedito.

Sabato 16 novembre il main stage del Teatro Regio è dedicato al suono elettronico: Apparat porterà le sonorità europee sul palco e presenterà il suo quinto lavoro solista “LP5”. Al Tanqueray Bar alle 13 di nuovo showcase con il Quartetto Coll’Arco,interprete delle composizioni cameristiche di Gioachino Rossini. A seguire la doppietta con “Prospettive e incursioni” alle 16, progetto di Cristiano Godano, leader dei Marlene Kuntz e alle 17 con Francesco Di Bella, storico frontman dei 24 Grana e oggi cantautore. Appunatmento anche al Ridotto alle 18.30 con Scott Matthews che presenterà le canzoni dell’album acustico “The Great Untold”.  Per chiudere in bellezza il sabato sera Barezzi Festival si sposterà nella Sala Ipogea per il djset di Marcellus Pittman.

Domenica 17 novembre alle 21.oo nuovo appuntamento in Sala Ipogea, con J.P Bimeni, soulman straordinario la cui sorprendente voce ricorda il primo Otis Redding. A chiudere la tredicesima edizione di Barezzi Fesival sul palco i Nouvelle Vague, francesi dediti al punk e new wave in chiave bossa nova.

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